Dr. Danilo Rosa Brusin
Studi Dentistici Rosa Brusin
PRIMA VISITA GRATUITA
con esami radiografici bite-wing e panoramica dentale
GLI STUDI
1° visita gratuita con esami radiografici bite-wing e panoramica dentale
Gli Studi Dentistici Rosa Brusin, del dottor Danilo Rosa Brusin, offrono ai propri pazienti trattamenti odontoiatrici con tecniche avanzate, materiali di qualità, sterilizzazione di tutto lo strumentario operando con riconosciuta esperienza e professionalità.
Tra i servizi proposti possiamo elencare: lo sbiancamento dentale, la detartrasi, l'ortodonzia estetica, infantile e l'implantologia. Gli studi, nelle due sedi di Pinerolo e San Secondo di Pinerolo, utilizzano tecnologie di ultima generazione e la sedazione cosciente.

FORMAZIONE

Il Dott. Danilo Rosa Brusin si è laureato nel 1992 all'Università degli Studi di Genova in Medicina e Chirurgia, corso di Laurea ′Odontoiatria e Protesi Dentaria′. Si è ivi perfezionato in ′Parodontologia ed Implantologia′ ed in ′Odontoiatria Restaurativa Avanzata′.
Da sempre impegnato e considerato specialista per il recupero degli elementi dentali compromessi, sostenitore dell'utilizzo della diga di gomma, non ha mai lavorato senza sistemi ottici ingrandenti.
SERVIZI
Odontoiatria conservativa
Comprende una serie di procedure cliniche volte a conservare o a ripristinare l’integrità morfologica e funzionale degli elementi dentali, salvaguardando così sia la salute del cavo orale sia la salute generale del paziente. I denti colpiti da patologia cariosa o traumatica possono essere ricostruiti in modo diretto o indiretto in base alla grandezza della cavità da restaurare. I primi sono eseguiti direttamente dal dentista, nella bocca del paziente (otturazioni in composito ). I secondi sono realizzati in laboratorio dall’odontotecnico con diversi materiali, indicati dal dentista, e poi cementati in cavità appositamente preparate nel dente (intarsi in ceramica, in composito). Questi ultimi sono da preferirsi nel caso di ampie cavità e sono significativamente più precisi, più estetici e funzionali dei primi. Attualmente i materiali compositi e le nuove tecniche di adesione ai tessuti dentali, permettono di risolvere perdite di sostanza dentale ed inestetismi in modo rapido, estremamente conservativo e con un minimo disagio per il paziente . Si possono correggere in questo modo diastemi, erosioni, abrasioni, anomalie di forma (denti conoidi, denti con smalto deficitario o alterato) e fratture dentali. Rientrano infine nel campo di azione della terapia conservativa anche le metodiche di prevenzione della carie dentale, quali le sigillature dei solchi dei denti permanenti, che si effettuano in età evolutiva al momento dell’eruzione dei primi molari. Compito del dentista è quello di fare in modo che il paziente presti più attenzione a tutte quelle manovre igieniche e al suo stile di vita al fine di evitare recidive spiacevoli e di abbassare il suo grado di cariorecettività.
Igiene e prevenzione
Per igiene e prevenzione si intendono una serie di protocolli sia professionali che domiciliari messi in atto per ridurre il rischio di insorgenza e progressione delle patologie del cavo orale.

IGIENE PROFESSIONALE
Le manovre messe in atto dall’igienista dentale per prevenire e preservare la salute del cavo orale riguardano: l’istruzione e motivazione all’igiene orale domiciliare; controllo della placca, ablazione tartaro e levigatura radicolare (prevenzioen gengivite e parodontite); controllo dell’integrità dei tessuti dentari (prevenzione carie); controllo dell’integrità dei tessuti gengivali, del palato, delle guance e della lingua (prevenzione patologie precancerose e tumori del cavo orale).

IGIENE DOMICILIARE
Le manovre messe in atto dalla singola persona per mantenere la salute della propria cavità orale consistono: nel corretto uso di tutti i presidi, come lo spazzolino, il filo interdentale, lo scovolino, il dentifricio, il collutorio, etc.; nel ricordare di effettuare periodicamente controlli e la seduta di igiene professionale.

ISTRUZIONE E MOTIVAZIONE
Nella prevenzione delle patologie del cavo orale l’igiene gioca un’importanza fondamentale. L’igienista mostra le tecniche, gli strumenti e i prodotti idonei per una facile ed efficace rimozione della placca batterica. Ogni persona riceve le indicazioni adatte per la propria bocca; che abbia l’apparecchio ortodontico fisso oppure mobile, una corona, un ponte, un impianto, una protesi mobile oppure uno scheletrato, ognuno impara a superare le proprie difficoltà e a mantenere una buona salute orale.

PREVENZIONE GENGIVITE E PARODONTITE
La gengivite è un’infiammazione della gengiva causata da batteri presenti nella cavità orale. In questo caso le gengive diventano rosse, gonfie e possono sanguinare. Se non viene curata, l’infiammazione, oltre la gengiva, potrebbe coinvolgere anche l’osso e le altre strutture che sostengono i denti, provocando la parodontite (piorrea). Per verificare che la gengivite non è evoluta in parodontite è essenziale eseguire un esame radiografico completo formato da 16-21 radiografie di tutti i denti e un sondaggio parodontale che è dato dal rilevamento di misurazioni ottenute attraverso l’inserimento di una sonda tra il dente e la gengiva. Le manovre successive messe in atto per la prevenzione e la cura della gengivite e della parodontite sono l’ablazione del tartaro che consiste nella rimozione della placca e del tartaro al di sopra della gengiva e la levigatura radicolare che consiste, invece, nella rimozione della placca e del tartaro al di sotto della gengiva.

PREVENZIONE CARIE
I batteri presenti nella bocca trasformano gli zuccheri in acidi, questi intaccano prima lo smalto e poi la dentina, fino a formare una cavità. Cosa è consigliabile fare per prevenire la formazione della carie? Igiene orale: è importante rimuovere la placca batterica attraverso l’uso corretto dello spazzolino e del filo interdentale, può essere utile l’utilizzo delle pasticche rivelatrici di placca; Alimentazione: evitare snack frequenti con cibi dolci (caramelle, miele, marmellata, cioccolata, etc.) per ridurre gli zuccheri. Fluoro: il fluoro è un minerale in grado di rinforzare i denti, lo assumiamo normalmente attraverso l’acqua e alcuni alimenti (pesce, te, ecc.), possiamo effettuare applicazioni locali con l’uso di dentifrici e collutori specifici e trattamenti di fluoroprofilassi in studio. Sigillature: la sigillatura consiste nell’applicazione di una resina nei solchi troppo profondi presenti sulla superficie masticatoria dei denti posteriori dove il rischio di carie è maggiore. Controlli periodici: effettuare controlli periodici e il richiamo di ablazione tartaro.
Implantologia
Insieme di tecniche chirurgiche atte a riabilitare funzionalmente un paziente affetto da edentulismo totale o parziale mediante l'utilizzo di impianti dentali ovverossia elementi metallici inseriti chirurgicamente nell'osso mandibolare o mascellare, sopra di esso ma sotto la gengiva, atti a loro volta a permettere la connessione di protesi, fisse o mobili, per la restituzione della funzione masticatoria. Gli impianti possono sostituire un dente singolo, un gruppo di denti ravvicinati (ponte su impianti), un'intera arcata dentaria, oppure possono servire a stabilizzare una protesi totale superiore o inferiore (overdenture). Attualmente gli impianti sono quasi tutti realizzati in titanio, materiale biocompatibile che non comporta reazioni da parte dell'organismo (popolarmente ma erroneamente note come rigetto). Gli impianti, posizionati nell'osso del paziente, verranno fortemente inglobati in esso grazie ai fisiologici meccanismi della rigenerazione ossea (osteointegrazione). I più utilizzati sono quelli a vite di tipo endosseo, nella maggioranza dei casi lasciati sommersi sotto gengiva per un periodo congruo in base alla sede. In base alla tempistica di utilizzo (funzionalizzazione), avremo impianti con carico immediato, anticipato, differito. In genere il carico masticatorio con protesi fissa avviene in un secondo tempo, dopo 3/4 mesi per la mandibola, dopo 5/6 mesi per il mascellare superiore. In alcuni casi, ma non in tutti, è possibile anche un carico immediato degli impianti, per poter fare ciò occorre però il rispetto di alcuni fondamentali criteri:
  • la presenza di una certa quantità di osso;
  • la stabilità primaria degli impianti una volta inseriti;
  • un buon supporto parodontale (gengivale);
  • la presenza di un buon bilanciamento occlusale (corretto piano occlusale masticatorio);
  • l'assenza del diabete che può compromettere sia l'osteointegrazione sia la durata degli impianti;
  • l'assenza di bruxismo (digrignamento dentale) o grave malocclusione.
Gli impianti hanno una vita pressoché illimitata (gli studi più lunghi hanno 25 anni), se viene effettuata una quotidiana manutenzione. Il rischio più grosso che corrono gli impianti è nell'immediato post intervento dalla peri-implantite ossia un'infiammazione ed infezione delle strutture attorno all'impianto con conseguente non avvenuta osteointegrazione; da uno scorretto carico degli impianti stessi, con corone o protesi non corrette, che possono creare un riassorbimento osseo nel tempo, con perdita dell'osso sino alle spire più profonde dell'impianto, con possibilità di perdita dello stesso. Per scongiurare questi possibili insuccessi implantari è necessario quindi una buona protesi, fissa o mobile, ben bilanciata dal punto di vista del'occlusione (corretto equilibrio masticatorio), avere una buona igiene orale quotidiana ed effettuare visite di controllo periodiche.
Endodonzia
É la disciplina odontoiatrica che si cura dell’endodonto, lo spazio interno del dente occupato dal cosiddetto tessuto pulpare costituito da cellule come gli odontoblasti, da vasi sanguigni e da terminazioni nervose. La sua attenzione è rivolta in particolare all’eziologia, alla diagnosi, alla prevenzione e al trattamento della patologia e delle lesioni della polpa e delle condizioni peri-radicolari ad esse associate. La terapia endodontica (cura canalare-devitalizzazione) si rende necessaria ogni qualvolta che, per attacco carioso in profondità o per lesione traumatica, vi sia una compromissione dell’endodonto tale da pregiudicare ogni tentativo di mantenimento della vitalità oppure qualora la polpa dentale sia già andata incontro a necrosi con o senza manifestazioni dolorose. È possibile inoltre ricorrere a questa metodica qualora l'elemento dentario debba essere coinvolto in riabilitazioni protesiche che, a causa della notevole riduzione di tessuto dentale stesso, determinerebbero un'alterazione pulpare irreversibile (necrosi pulpare per cause iatrogene). Il trattamento endodontico sarà preceduto da una fase diagnostica in cui si chiarisce la causa della malattia per poter eseguire un trattamento adeguato. Per questo si rende indispensabile un esame Radiografico che è di importanza fondamentale per la diagnosi propriamente endodontica quanto di altre patologie ad essa collegate, come quella cariosa e quella parodontale. L’esame radiografico è forse il test diagnostico più importante, utile anche per il controllo a distanza della terapia canalare in quanto ce ne mostrerà l’efficacia mostrando la regressione della patologia peri-apicale e peri-radicolare. Oggi è possibile effettuare rx con miglior indice costo biologico - beneficio diagnostico potendo disporre della radiografia digitale che riduce sensibilmente la dose di emissione di raggi rispetto ai tradizionali esami radiografici su pellicola ed è visibile in tempo reale.
Gnatologia
É quella parte dell’odontoiatria che studia, in fisiologia e patologia, le funzioni della mandibola (masticazione, deglutizione, fonazione, respirazione) e i rapporti tra mascellari, denti, articolazioni temporo-mandibolari di destra e sinistra, muscoli che muovono i mascellari e sistema nervoso che comanda tali muscoli, compresa la lingua. Potremmo chiamarla, forse più appropriatamente, ′gnatologia posturale′ in virtù del fatto che l’apparato stomatognatico partecipa alla postura globale dell’essere umano: una disarmonia occlusale (malocclusione) determina una posizione spaziale della mandibola che forza l’equilibrio neuro muscolare ed obbliga i muscoli ad assumere posizioni viziate per compensare lo squilibrio, ad esempio abbassando la spalla, ruotando il bacino o la testa, assumendo atteggiamenti scoliotici, appoggi plantari asimmetrici, con ripercussione su tutto il corpo. Ovviamente il sistema di compensazione, alla lunga, porta ad algie, mal di schiena, cefalee, dolori all’articolazione temporo-mandibolare con clic, scrosci fino al looked. Ciò non significa naturalmente che tutti i mal di testa, di collo o di schiena siano da attribuirsi all'apparato masticatorio, ma significa piuttosto che in presenza di dubbi diagnostici relativi ad uno dei suddetti disturbi, un esame accurato dell'occlusione, dei denti, della funzionalità dell'articolazione temporo-mandibolare (presenza di rumori alla funzione o di blocchi), della muscolatura masticatoria e cervicale, di alcuni aspetti posturali del paziente e infine delle sue abitudini funzionali e parafunzionali (es. digrignamento eccessivo dei denti) possa essere di aiuto nell'impostazione di una terapia efficace.

TERAPIA GNATOLOGICA
Il protocollo terapeutico non sarà necessariamente odontoiatrico, ma più di sovente funzionale (generalmente con impiego di bites), fisioterapico e all'occorrenza, farmacologico. Lo scopo della terapia è rappresentato da:
  • scomparsa del dolore;
  • miglioramento della funzione mandibolare;
  • rallentamento della progressione della malattia.
A seconda della diagnosi e dei disturbi lamentati dal paziente il trattamento consisterà in:
  • terapia comportamentale (informazioni sulla patologia e consigli comportamentali per evitare il suo perpetuarsi);
  • terapia farmacologica (antinfiammatori sistemici o topici e/o miorilassanti);
  • bite e altre terapie occlusali: il bite è una placchetta di resina che si applica all'arcata superiore o inferiore e che ha la funzione di ridurre il dolore in maniera efficace perchè libera il sistema dalle interferenze dentali con conseguente diminuzione delle tensioni muscolari. Inoltre, il bite stabilizza il condilo nella posizione di riferimento prima di un’eventuale terapia occlusale definitiva (mediante protesi, ortodonzia ) volta a ripristinare una corretta occlusione dentale. In alcuni casi può essere utile anche per limitare gli effetti di alcune attività parafunzionali come il bruxismo o il serramento. In particolare, i sintomi più frequenti nei pazienti bruxisti sono: affaticamento muscolare al risveglio, difficoltà ad aprire al massimo la bocca, dolore a livello articolare e maggiore sensibilità dei denti per una usura progressiva delle loro superfici incisali e/o masticatorie.
  • terapia fisica (termoterapia, agopuntura);
  • fisiokinesiterapia per il recupero articolare e muscolare;
Odontoiatria estetica
Un volto curato ci fa sentire meglio e aumenta la fiducia in noi stessi. Nei rapporti interpersonali il sorriso, ed in particolare i denti, rivestono un'importanza basilare nel costruire l'immagine che gli altri si fanno di noi. Un viso irradia piacevole sicurezza quando mostriamo con serenità e senza alcun timore i nostri denti. Ecco perchè è fondamentale averne la massima cura. L'estetica dentale, con l’avvento delle nuove tecnologie e di nuovi materiali, che simulano perfettamente nel colore e nella luminosità il dente naturale, riesce in interventi estetici conservativi fino a qualche anno fa inimmaginabili. Grazie alle innovative tecniche di sbiancamento è possibile anche ridare luminosità ad un sorriso senza alterare la struttura del dente. Pincipali zone di intervento dell′estetica dentale: faccette in ceramica, sbiancamento denti, intarsi e otturazioni estetiche.

FACCETTE IN CERAMICA
Sono sottili lamine in ceramica che vengono cementate sulla superficie esterna (labiale) dei denti anteriori. Lo spessore medio di tali faccette si aggira intorno ai 0.5-0.7 mm. I denti che accolgono una faccetta sono leggermente preparati per far spazio alla ceramica. Tuttavia, la preparazione è estremamente conservativa e deve essere mantenuta a livello della porzione più superficiale del dente, lo smalto. Lo smalto consente un’adesione ottimale delle faccette al dente. Le faccette in porcellana hanno una varietà d’indicazioni:
  • denti malformati (conoidi, rettangolari);
  • denti fratturati;
  • aumentati spazi tra i denti (diastemi);
  • denti di pazienti adulti usurati a causa della funzione;
  • denti discromici qualora il trattamento sbiancante sia risultato poco efficace.
Le faccette in porcellana richiedono una preparazione del dente estremamente conservativa e consentono il raggiungimento di un risultato estetico che non ha eguali con altri trattamenti. Una volta cementate al dente, rinforzano la struttura dentaria residua; il legame faccette-smalto dentale è il più forte legame che si possa ottenere in odontoiatria con gli adesivi smalto-dentinali, le ′colle′ che mediano il legame dei materiali da restauro estetici con i tessuti dentari. Pazienti con parafunzione (sfregamento e serramento dei denti) non sono candidati ideali per un simile trattamento; in questi casi, e’ consigliabile risolvere la parafunzione prima di procedere alla progettazione di un processo restaurativo. Le faccette in porcellana rappresentano un eccellente trattamento in tutti i casi in cui si voglia migliorare forma, colore dei denti aumentando il piacere del paziente di sorridere liberamente. Le faccette possono essere mantenute nel cavo orale per molto tempo se vengono seguiti gli appositi protocolli di fabbricazione da parte del dentista e di mantenimento da parte del paziente.
Ortodonzia
É la branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione e della cura delle malocclusioni, ossia di quelle condizioni (dentali o scheletriche) che compromettono un corretto sviluppo dei mascellari, alterano la funzione masticatoria e compromettono l’estetica facciale e del sorriso. Quando le arcate non combaciano tra di loro in senso trasversale, sagittale o verticale, quando alcuni denti sono inclinati, o ruotati o non hanno spazio sufficiente per erompere si parla di malocclusione. Anche le abitudini viziate sono all’origine di alcune delle malocclusioni piu’ diffuse (succhiamento del ciuccio, del pollice o del labbro, deglutizione infantile). La terapia ortodontica ha lo scopo di prevenire e correggere le malocclusioni: mediante l’applicazione di dispositivi fissi o mobili è possibile ripristinare un corretto ordine nell’allineamento dei denti e un combaciamento fisiologico delle arcate ottenendo di conseguenza una funzione masticatoria normale, una buona estetica del sorriso e la prevenzione di futuri disturbi all’articolazione temporo-mandibolare. Esistono molteplici modalità di intervento che possono avvalersi di apparecchi mobili, fissi, metallici o estetici. Oggi è anche possibile intervenire con dispositivi cosiddetti invisibili, ossia mascherine trasparenti che soddisfano l’esigenza dei pazienti adulti di un trattamento rapido, semplice da gestire dal punto di vista dell’igiene orale e socialmente accettato. La terapia ortodontica rende il mantenimento dell’igiene quotidiana un aspetto fondamentale per la riuscita della terapia stessa durante l’intero corso del trattamento. La terapia ortodontica riguarda sia il paziente in crescita (ortodonzia intercettiva o funzionale) che il paziente adulto (terapia fissa con attacchi metallici o estetici.
Parodontologia
É una branca dell'odontoiatria che studia tutto ciò che sta intorno al dente e che gli dà sostegno, cioè il parodonto (peri=attorno; odons=dente) e le patologie ad esso correlate. Si pensa impropriamente che i denti siano tenuti fermi esclusivamente dalle gengive, le quali, invece, sono solo la parte più esterna di una grande opera architettonica, l'apparato parodontale, che ci permette di masticare e che è costituito da: il legamento parodontale (una specie di minuscoli ed infiniti elastici che legano fortemente la radice del dente all’osso circostante); il cemento radicolare (che avvolge, appunto, la radice dei denti); l’osso alveolare (l’osso mandibolare e mascellare che ′ospita′ la radice dei denti). Tali strutture costituiscono il parodonto profondo. A queste tre strutture si deve aggiungerela gengiva che rappresenta il cosiddetto parodonto superficiale. La parodontologia si occupa quindi del mantenimento della salute dei tessuti molli (il legamento periodontale e la gengiva) e duri (cemento e tessuto osseo alveolare) che circondano il dente e che assicurano la sua stabilità nell'arcata alveolare (in condizioni di salute). Essa si occupa inoltre delle malattie che interessano il parodonto e che vengono chiamate malattie parodontali o parodontopatie o, più comunemente, piorrea (termine storico ancora oggi diffuso tra la popolazione).

MALATTIA PARODONTALE
La malattia parodontale rappresenta oggi una delle cause più importanti della perdita dei denti. Essa è costituita da un complesso di malattie che, in forme diverse, possono colpire ogni fascia di età. La forma più frequente colpisce l’adulto nell’età compresa tra i 40 ed i 60 anni. Il termine parodontopatia indica una malattia che interessa i tessuti deputati al supporto dei denti. La parodontopatia è una malattia cronica e come tale non può essere eliminata in modo definitivo ma può e deve essere curata. La malattia parodontale diversamente da altre patologie del cavo orale come carie, afte etc. è prevalentemente asintomatica, indolore. Vi sono però dei segni caratteristici che devono fare insospettire il paziente:
  • il sanguinamento delle gengive durante lo spazzolamento;
  • la persistenza di alito cattivo;
  • la scopertura dei colletti dentali (recessioni);
  • la presenza di gonfiore a livello del margine gengivale;
  • la ipersensibilità dentale agli sbalzi di temperatura;
  • la presenza di ascessi;
  • la mobilità di alcuni denti.
Se uno o più di questi segni sono presenti è necessario consultare il vostro odontoiatra per un accurato esame della bocca. Visite e controllo regolari, permettono di fare una diagnosi precoce della malattia e di mettere in atto adeguate misure di prevenzione e di trattamento. La malattia parodontale è una malattia che ha una componente batterica, quindi infettiva, ma questa non è sufficiente, da sola, a causare la malattia parodontale. La causa principale è la placca batterica. La placca è una pellicola bianco-giallastra composta da batteri e residui di cibo, che si deposita sulla superficie dei denti. Se non costantemente rimossa, essa indurisce dando origine ad una formazione calcarea ruvida chiamata tartaro che rende più difficile l’asportazione quotidiana della placca. I batteri presenti nella placca, producono delle tossine, che possono causare l’infiammazione delle gengive, dell’osso e degli altri tessuti che circondano il dente, provocando la malattia parodontale. Affinché determinati tipi di batteri agiscano provocando lo sviluppo della parodontopatia è necessario che si verifichino determinate condizioni. Prima fra tutte che il paziente sia in qualche modo predisposto e suscettibile. Oltre al fattore ereditario, altre condizioni o comportamenti possono favorire o aggravare la malattia parodontale. Tali fattori sono ad esempio:
  • la scarsa igiene orale;
  • il tartaro sopra e sottogengivale;
  • malattie sistemiche come il diabete: possono favorire lo sviluppo della malattia parodontale;
  • il fumo di sigaretta: è uno dei fattori di rischio più importanti;
  • gravidanza: tale condizione, così come altre in cui intervengono cambiamenti ormonali nella donna, possono rendere le gengive più deboli e più aggredibili dalla malattia parodontale;
  • stress: può rendere più debole la risposta immunitaria nel combattere le infezioni;
  • farmaci: contraccettivi, antidepressivi e altri farmaci possono influire sulla salute orale;
  • la presenza di parafunzioni come il digrignamento (bruxismo) e il serramento dei denti durante la notte: possono causare l’indebolimento delle strutture di sostegno dei denti;
  • margini scorretti di otturazioni e corone;
  • bande ortodontiche mal posizionate;
  • spazzolamento scorretto.
Sbiancamento dentale
Lo sbiancamento dei denti vitali consiste nell’applicare sulla superficie dei denti un gel a base di perossido di idrogeno. L'ossigeno presente in esso penetra attraverso lo smalto e schiarisce il colore del dente senza che venga alterata la sua struttura. L’applicazione può essere eseguita in studio (sbiancamento professionale) oppure a casa con delle mascherine individuali realizzate in studio (sbiancamento domiciliare). Le due procedure differiscono anche nella concentrazione più o meno alta di ossigeno nel gel e nei tempi di posa; sta al professionista valutare la procedura più idonea. La durata del risultato ottenuto dipende essenzialmente dalla singola persona; praticando una buona igiene orale specialmente dopo aver assunto alimenti e bevande che macchiano i denti, il risultato potrebbe durare per molto tempo. In alcuni casi i denti devitalizzati con il tempo possono scurire. La procedura di sbiancamento (sbiancamento endodontico) è diversa da quella utilizzata per i denti vitali: il gel sbiancante una volta inserito all'interno del dente mediante una cavità, viene lasciato agire per qualche giorno. Non possono invece essere schiariti i denti che presentano corone e otturazioni.
Odontoiatria Pediatrica (Pedodonzia)
La PEDODONZIA o odontoiatria pediatrica (o infantile) rivolge la sua attenzione ai bambini, in particolare alla prevenzione delle lesioni cariose (tramite educazione all'igiene orale, suggerimenti di dieta corretta, applicazioni di fluoro, sigillatura dei solchi), all’individuazione di eventuali malocclusioni precoci ed alla ricerca della collaborazione dei piccoli pazienti.
La cura dei denti da latte è molto importante poiché questi dentini svolgono diversi ruoli fondamentali:
  • mantengono lo spazio e guidano l’eruzione dei denti permanenti;
  • la loro infiammazione può causare macchie ed anomalie dello smalto nei denti permanenti;
  • consentono una corretta funzione masticatoria e fonetica;
  • guidano la crescita scheletrica.

Tra le più frequenti patologie odontoiatriche a carico dei bambini abbiamo:
  • Carie, malattia infettiva che colpisce i denti e che può avere un'evoluzione molto rapida;
  • Pulpite, l'infiammazione della polpa del dente, che può presentarsi anche senza dolore ed in misura maggiore rispetto all'adulto;
  • Ascesso, una raccolta di pus;
  • Sindrome da biberon, ovvero una grave carie dei denti decidui che può colpire la faccia vestibolare dei denti anteriori e che può essere favorita da un allattamento prolungato, un'igiene orale limitata e/o dall'utilizzo permanente di biberon contenenti liquidi con elevato tasso di zucchero.

Dunque, nel momento in cui erompono i denti da latte, che in totale sono 20 (questo generalmente avviene intorno ai 3 anni), è opportuno un accurato controllo dallo specialista per accertare lo stato di salute dei denti e per poter individuare eventuali disarmonie dentali e/o scheletriche che, se non corrette in fase di crescita, difficilmente potranno essere risolte più tardi.
Abituare il piccolo paziente alla frequentazione dello studio dentistico, può essere quindi utile al primo approccio necessario con il/la dentista.
SEDAZIONE COSCIENTE
É una pratica controllata, sicura ed efficace che permette di superare lo stress odontoiatrico, di lavorare con tranquillità e con un paziente collaborativo e perfettamente a suo agio e che non comporta la perdita dei riflessi protettivi (capacità di mantenere autonomamente la pervietà delle vie aeree e rispondere in modo adeguato agli stimoli fisici ed ai comandi verbali). Ha la finalità di raggiungere una condizione di rilassamento, amnesia e controllo del dolore durante le procedure nelle sedute odontoiatriche, pur mantenendo la propria coscienza ed il suo utilizzo sta conquistando un numero sempre maggiore di pazienti che, per paura, rinviano la visita dal dentista fino ad arrivare alle conseguenze più gravi dal punto di vista funzionale ed estetico. Si tratta della più innovativa e rivoluzionaria tecnica introdotta in Italia negli ultimi anni in odontoiatria, dove è utilizzata durante le sedute d’igiene e anche in tutte le situazioni operative in cui il paziente avverta fastidio, conato, ansia e/o voglia di sentirsi piacevolmente rilassato. Rappresenta la soluzione ideale per i pazienti odontofobici, per i bambini poco collaborativi e per i diversamente abili a cui si evita l’anestesia generale ed è efficace anche per tutte quelle operazioni che preoccupano il paziente come l’implantologia, la chirurgia, etc.
All’estero, principalmente negli Stati Uniti, in Inghilterra, Canada, Scandinavia etc., la sedazione cosciente con protossido d’azoto ed ossigeno è utilizzata regolarmente il più del 50% dei pazienti e, soprattutto, anche nei bambini paurosi e reticenti, per lenire il dolore e togliere l’ansia. Lo scopo di questa tecnica non è quello di eliminare totalmente l’anestetico che, ove necessario, continuerà ad essere utilizzato, ma di innalzare la soglia del dolore onde permettere meglio al paziente di avere un atteggiamento più positivo alle cure odontoiatriche e restituire sensazione di benessere e tranquillità. La sedazione cosciente viene effettuata con una miscela di ossigeno e di protossido d’azoto in percentuali personali e che, attraverso la mascherina profumata e particolarmente confortevole, viene inalata e viene eliminata con la respirazione. Tale miscela chiamata ′aria dolce′, non è tossica né irritante, non viene metabolizzata dall’organismo ed è priva di qualsivoglia controindicazione ed adatta a qualunque paziente, sia adulto che pediatrico, in qualunque situazione operativa. Il protossido d’azoto, essendo un gas molto volatile, viene eliminato nel giro di 2-3 minuti ed il paziente dovrà trattenersi in studio solo il tempo necessario per le cure e l’unica avvertenza da adottare è di non mettersi immediatamente alla guida.
RADIOLOGIA
L’esame radiografico è un’indagine molto accurata e quindi è un valido strumento diagnostico complementare alle altre indagini cliniche. Può essere eseguito con due diverse tecniche: endorale e extraorale.
La tecnica endorale è impiegata quando è richiesto lo studio mirato di un dente o di un gruppo ristretto di denti. Indispensabile al clinico per una corretta diagnosi e per controllare la validità della sua terapia; prevede l’utilizzo di pellicole o sensori per il digitale che vengono posizionati nel cavo orale e tenuti in posizione da appositi centratori. Si distinguono: endorali periapicali: l’esame riguarda l’intero dente o gruppo di denti e le strutture circostanti; endorali interprossimali o bite-wing: in queste radiografie gli apici dentari sono tagliati fuori dall’immagine infatti vengono impressionate le corone dei denti superiori ed inferiori; tale tecnica è utilizzata per fare diagnosi di carie interprossimali; le radiografie possono essere organizzate in uno status radiografico che comprende da un minimo di 14 a un massimo di 20 radiografie. Lo status è l’esame radiografico d’elezione in parodontologia, perché dà una visione dettagliata dei tessuti duri parodontali e non altera le dimensioni. Ogni diagnosi parodontale non può prescindere da questo tipo di indagine radiografica, oltre che dalla compilazione della cartella parodontale.
La tecnica extraorale prevede l’ortopantomografia (OPT) o radiografia panoramica. Questo esame fornisce dati riguardanti i denti, le radici dentarie, le parti ossee e le articolazioni temporomandibolari. Per quanto riguarda denti e radici, permette di verificare il grado di maturazione dei singoli denti, l’eventuale assenza di qualche elemento dentale come nel caso di agenesie o estrazioni precoci, la presenza di denti soprannumerari o mesiodens, la presenza degli ottavi e la loro posizione, la malposizione di germi dentali e di elementi dentali erotti, malformazioni di radici dentarie e riassorbimenti radicolari, rizolisi premature e atipiche e anchilosi. Per quanto concerne le ossa mascellari, permette una valutazione dell’altezza delle creste alveolari, della forma della mandibola ed eventuali asimmetrie, delle principali strutture anatomiche (seni paranasali, nervo mandibolar, etc.).
L’ortopantomografia ci può ragguagliare, inoltre, su altre eventuali patologie sia dentarie che ossee (granulomi, cisti, fratture, tasche parodontali, schisi palatina, osteomieliti, corpi estranei, neoplasie).
RADIOGRAFIA DIGITALE
La radiografia dentale è considerata uno dei principali esami diagnostici; consente infatti una visione completa dell'anatomia dentale del paziente e costituisce la base sulla quale impostare successivi approfondimenti per le più scrupolose esigenze diagnostiche. Costituisce uno dei punti fondamentali del protocollo diagnostico della prima visita (bite wing, periapicali,panoramiche) permettendoci di scoprire tutte quelle affezioni dell’apparato stomatognatico che risultano nascoste all’esame obiettivo, e che non sarebbero diversamente diagnosticate. E’ un esame rapido, non invasivo, per la cui esecuzione ci avvaliamo di uno degli apparecchi radiografici digitali più moderni, a bassa emissione. Trattasi di un dispositivo ad acquisizione digitale, con tutti i vantaggi di questa tecnologia in termini di bassa dose di emissione di raggi X e ottimizzazione della visione delle radiografie, che presenta numerosissimi programmi che permettono di eseguire indagini sempre personalizzate ed ottimizzate alla variabilità anatomica dei pazienti. I vantaggi sono numerosi:
  • enorme riduzione delle emissioni di raggi X sul paziente data l’estrema sensibilità dei sensori di captazione, ben più elevata delle comuni pellicole radiografiche;
  • semplificazione delle procedure con possibilità di immediata ripetizione di un esame non perfetto;
  • immediata visualizzazione dei risultati con vantaggi in termini di rapidità di interventi (si pensi solo al caso di una cura endodontica dove spesso vengono scattati anche 4 radiogrammi per lo sviluppo dei quali necessitano ben 5 minuti ognuno, per un totale di 20 minuti di tempo risparmiato);
  • l’archiviazione computerizzata e la possibilità di stampare in qualsiasi momento gli esami permettono al paziente di poter contare in futuro sulla sempre disponibilità degli esami effettuati nel passato, senza doversi preoccupare della conservazione delle lastre su pellicola, spesso deteriorabili nel tempo e che andavano perdute facilmente;
  • maggior rispetto dell’ambiente con la completa eliminazione di qualsiasi materiale di consumo da smaltire, in particolare le lastre ed i liquidi di sviluppo e fissaggio, estremamente inquinanti.

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